Postato in data 18 Febbraio 2020 Da In Politica

PER I CONSIGLIERI CHIAVOLA E D’ASTA UNA CITTA’ SENZA PROGETTUALITA’

“Una città che non ha progettualità, che vive di invenzioni estemporanee, senza una visione legata al futuro. Una città che, soprattutto, non tiene in considerazione le istanze dei più deboli che vedranno tagliati in maniera verticale i servizi a loro dedicati. Avevamo fatto il possibile per emendare gli strumenti finanziari in tale direzione con pareri favorevoli.

Ma dall’altra parte sordità assoluta. Non è questa la Ragusa che vogliamo, una Ragusa in cui non c’è uno straccio di idea per il rilancio economico, per la creazione di dinamiche positive e propositive”. A dirlo i consiglieri comunali del Pd, Mario D’Asta e Mario Chiavola, che tornano a battere sulle scelte legate alla predisposizione del bilancio di previsione 2020. “Ovvio – aggiungono i due consiglieri – che nessuno ha la bacchetta magica.

Ma in poco più di un anno e mezzo, quest’Amministrazione, assolutamente brava a chiacchierare e a vendere il fumo senza l’arrosto, ci ha fatto vedere davvero poco rispetto agli annunci roboanti compiuti in campagna elettorale. Ma se su certi aspetti si può anche tralasciare o fare finta di niente, sul discorso legato ai consistenti tagli per i servizi sociali, quando invece si individuano sempre e comunque le risorse per l’effimero, per iniziative che possono risultare magari simpatiche al momento ma che, poi, non lasciano nulla di concreto alla collettività, denunceremo con forza la nostra indignazione stigmatizzando un modus operandi determinato dalle scelte previsionali degli strumenti finanziari.

Scelte che, secondo noi, puntano a penalizzare gli ultimi. Scelte che, tra l’altro, come già abbiamo denunciato nei giorni scorsi, non sono state neppure conseguenziali rispetto al percorso intrapreso, visto che la Giunta municipale, venti giorni dopo, avrebbe dovuto approvare il Piano economico di gestione, cosa che non è ancora accaduta e non sappiamo perché.

Possiamo solo immaginare che ci siano stati impedimenti politici. Ma questo aspetto, che pone un problema non da poco circa l’unidirezionalità che questa Giunta intende assumere, ci fa pensare ancora di più perché è stato stabilito di penalizzare le fasce più deboli forse senza neppure avere la convinzione di quello che si stava facendo. E torniamo di nuovo all’inizio.

Cioè una Ragusa senza una visione che, è forse, il peccato originale che la Giunta Cassì sta scontando sin dal suo insediamento”.

La Redazione

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