Postato in data 13 Gennaio 2023 Da In Politica

PEPPE SCIFO CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DI RAGUSA

Giuseppe Scifo, 47 anni, è stato confermato all’unanimità segretario generale della CGIL di Ragusa.

L’elezione è arrivata alla fine del XIX congresso provinciale come primo atto del nuovo parlamentino del più grande sindacato italiano e il primo in provincia di Ragusa, che si è tenuto a Comiso in una due giorni intensa di dibattito che al di là dei numerosi saluti istituzionali, ha toccato i temi della Pace, della Solidarietà e del Lavoro e soprattutto ha ripreso le problematiche poste dalla relazione dello stesso Scifo che ha fornito spunti e riflessioni di ragionamento.

Un omaggio con tanto di applauso all’impiedi è stato dedicato a Biagio Conte, il frate laico scomparso stamani dopo una lenta agonia e che esprimeva in pieno, è stato detto, i valori e l’azione di chi si è dedicato agli ultimi in piena sintonia con lo spirito della CGIL.

Interessante poi questa apertura internazionale che il congresso ha volutamente dedicare al “Sindacato tra le due sponde del Mediterraneo” non solo per le problematiche vitali che si porta dietro ma soprattutto per una necessità di integrazione tra popoli attraverso gli strumenti della condivisione e del lavoro che sono valori assoluti e non disponibili e sui quali c’è tantissimo ancora da fare, come hanno peraltro sottolineato i relatori che hanno dedicato precise riflessioni in questa direzione.

Josef Bugeja, segretario generale GWU (General Workers Union) di Malta che ha sottolineato l’importanza della istituzione di contact point tra il sindacato di Malta e la CGIL di Ragusa a beneficio dei lavoratori frontalieri, ovvero i siciliani che lavorano nell’isola dei cavalieri e soprattutto sulle necessità di un adeguamento dei contratti di lavoro che sono diversi rispetto a quelli in vigore in Italia.

El Echi Abdallah dell’Union General Tunisienne du Travail che rappresenta un fiore all’occhiello di libertà e democrazia in un paese dove questi valori sono in continuo arretramento.

Il suo pensiero è andato agli immigrati sfruttati; in Tunisia si subisce l’attacco del capitalismo e della destra e il loro lavoro in Tunisia è molto duro e sofferto se consideriamo una crisi sociale ed economica molto profonda nonostante il Paese ha tutte le potenzialità per essere molto sviluppato.

Giuseppe Augurusa, responsabile dei lavoratori frontalieri della CGIL nazionale, rileva che il lavoro transfrontaliero riguarda in Italia 110 mila persone che vanno all’estero a lavorare atteso che nelle provincie di residenza sulla frontiera italiana hanno difficoltà a trovare lavoro.  In Europa ci sono 17 milioni di persone che quotidianamente si spostano dal loro stato per andare a lavorare all’estero.

Questo significa parlare di relazione tra stati, di economia e di contratti e di costo del lavoro. Gli italiani che vanno a Malta, molti siciliani, sono dell’ordine di ventimila unità. Qui si pongono problemi di lingua e quindi di relazione, di contratti e di tenuta del lavoro secondo le regole. Rimane fermo il fatto che il Mediterraneo è uno strumento do sviluppo da preservare e arricchire.

Sui temi della sanità in Sicilia, sulle condizione di un meridionalismo atavico si è soffermato Ignazio Giudice, responsabile dell’organizzazione della CGIL siciliana il quale ha toccato i nervi scoperti di una sanità pubblica che non riesce a garantire un’assistenza dignitosa. Chi si trova in una condizione di povertà sarà costretto a soffrire e decidere purtroppo a non curarsi. La CGIL ha un compito grande rispetto a questa fascia sempre più larga di società. Se è pur vero che gli indici socio economici della provincia di Ragusa sono una rarità nel contesto siciliano si pone ancora oggi una questione meridionale legata al deficit strutturale delle reti e dei servizi rispetto a quella che possono vantare al nord. Questo è un gap che va colmato a partire dai congressi che sono un serio punto di partenza di rinnovamento: qui e sempre vale la testimonianza diretta che vuol dire coinvolgimento e partecipazione.

I lavori, infine sono stati conclusi dall’intervento di Cristiano Zagatti, responsabile nazionale dei comparto sanità della CGIL nazionale il quale ha lanciato la denuncia di definanziamento della spesa sanitaria, in quanto non c’è alcuna attenzione su questo tema come del resto nella P.I.

C’è la necessità di ridefinire l’opera delle Camere del Lavoro in ordine alla formazione dei processi informatici, oggi più necessari che mai. Ma la politica sindacale deve ripartire dai territori dove è utile un cambio di passo nel senso che bisogna insistere sul sindacato di strada ovvero l’organizzazione di assemblee nei luoghi di lavoro, questo significa migliorare la capacità di azione del sindacato.

Il nuovo direttivo (il  neo parlamentino della CGIL) si compone di 83 elementi ed è quella che ha eletto il nuovo segretario.

REDAZIONE

 

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