Postato in data 12 Novembre 2020 Da In Società

NEI PAESI CHE HANNO VARATO LA STRETTA SULLE MISURE LE COSE MIGLIORANO

Monitoraggio del quotidiano francese Le Monde. Chi ha preso provvedimenti per aumentare il contenimento dei contagi limitando mobilità e contatti sociali fra le persone sta cominciando a vedere i primi risultati

 In Irlanda, primo Paese europeo ad adottare provvedimenti restrittivi per far fronte alla seconda virulenta ondata della pandemia da Covid-19, il tasso di riproduzione del virus è tornato a scendere sotto 1, e il numero di contagi per ogni 100 mila abitanti è fra i più bassi dell’Ue (152). Anche nel Regno Unito l’andamento dei contagi si sta stabilizzando negli ultimi giorni e nelle regioni particolarmente colpite del nord scende il numero dei ricoverati in ospedale.

Una lieve flessione dei ricoveri si verifica anche a Madrid, uno degli epicentri europei della pandemia, mentre la curva è sempre in crescita in Catalogna. Il Belgio potrebbe già aver toccato il picco dei contagi mentre in Germania continuano ad aumentare.

Tutti questi paesi hanno, nelle ultime settimane, adottato misure di contenimento dei contagi limitando mobilità e contatti sociali fra le persone: sono stati efficaci? Secondo il quotidiano francese Le Monde, che ha fatto un’inchiesta comparando le situazioni in alcuni paesi in cui ha i suoi corrispondenti, qualche motivo di crederlo c’è.

“Decise in fasi diverse e con provvedimenti variabili, le misure dei governi hanno in generale provocato un calo delle curve di contagio e rallentato la trasmissione del virus” nel giro di qualche settimana, alleggerendo fra l’altro la pressione sulle strutture sanitarie. “Ma non sempre”, avverte il giornale francese, citando le previsioni fosche sugli ospedali in Germania.

In Belgio le cose vanno leggermente meglio da quando si sono chiusi i locali e limitati i movimenti, ma da lunedì prossimo dovrebbero riaprire le scuole e si teme che questo vanifichi gli attuali risultati. Nei Paesi Bassi, dove sono stati sconsigliati i viaggi fino a metà gennaio ma le scuole non sono state chiuse, il governo sostiene che il picco dei contagi è alle spalle ma i ricoveri sono ancora in aumento.

Piccoli segni di miglioramento anche per la Repubblica Ceca, la più colpita in proporzione agli abitanti: dopo il calo del numero di contagi giornalieri, in seguito a un lockdown piuttosto rigido partito lo scorso 22 ottobre, il governo ha annunciato la riapertura delle prime classi delle scuole elementari.

Infine, Le Monde cita il caso polacco: poco colpita dalla prima ondata, ora Varsavia si appresta a varare un lockdown dopo aver registrato un significativo aumento di casi e di ricoveri in ospedale.

di Redazione

Relativo a