Postato in data 29 Ottobre 2017 Da In Provincia

L’AMALFITANA RITA DIPINO, PITTRICE E POETESSA.

 

 

Abbiamo intervistato l’ amalfitana Rita A. Dipino, pittrice e poetessa ( nella foto ), allieva dell’ Accademia di Belle Arti di Napoli, che ha avuto come docente di pittura il Maestro Domenico Spinosa. La domanda che le abbiamo fatto è stata: << Che cosa è l’ arte per lei? >>. Sorridendoci ha risposto: << L’ arte è linguaggio universale, ha un ruolo importante nel contesto sociale, possiamo considerarla evoluzione storica della cultura e del pensiero umano.

E’ la chiave della creatività, che favorisce i rapporti sensoriali ed emozionali, contribuisce a varie diagnosi e terapie come quelle motorie, acustiche, percettive. Il disegno è la principale essenza dell’ arte, è un repertorio di forme aventi ognuna valori di parola, un po’ come i geroglifici egiziani, sia che abbia valore illustrativo, storico, documentale o commemorativo. E’ una forma di scrittura composta da idee, che diventano immagini attraverso la programmazione e la stesura compositiva della medesima >>.

L’ artista ha continuato: << Mi piace evidenziare e sottolineare che l’ universo crea forme che comunicano con noi. Noi recepiamo il senso, il significato. Ciò ci ha sorpresi non poco! >>. Abbiamo chiesto come fa a capire il senso, il significato. Ci ha sorriso ancora una volta. Decisa, sicura, ha risposto: << Attraverso l’ interpretazione. Questa va in sintonia con la riflessione e con la meditazione >>.

Proseguendo il discorso la Dipino ha detto: << I colori sono la gioia della pupille, l’ armonia dell’ anima, sostengono il messaggio universale. Il linguaggio cromatico mi inebria, mi affascina. La costiera amalfitana viene sempre accarezzata dai colori del giorno e delle stagioni. Sono la voce di Dio, l’ immensità del suo mistero che parla >>.

Nelle nuove correnti pittoriche il cromatismo è il principale protagonista. La produzione artistica di Spinosa mette in rilievo luce, colore e abolizione della forma figurativa dell’ oggetto.

Questa nella sua percorrenza evolutiva ha prodotto una metamorfosi rigeneratrice di percezione sensoriale che vanta la lettura dell’ oggetto in chiave intuitiva. Spinosa è figura primaria nell’ innovazione pittorica dell’ informale del dopoguerra napoletano. I suoi quadri sono la testimonianza di un napoletano amante del rinnovamento, acuto osservatore delle cose, del dinamismo, dell’ armonia e della luce. Luce intesa come Mistero Divino, base di respiro, nascita.

E’ il messaggio dominante nelle opere di Spinosa. Materia, colore e forma nella manipolazione compositiva dell’ opera pittorica danno vita ad un quadro di visione ottica, di movimento, di musicalità.

Il dipinto non circoscritto sul supporto del manufatto è allegoria, comparazione. Dio è infinito, va all’ infinito, è il significato del supporto pittorico non circoscritto: è paragonabile alla base di una piramide al cui vertice c’ è il divino. Per questo si avvolge in un’ atmosfera di luminosità incantevole. Dio è incanto d’ amore.

Vincenzo Maio

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