Postato in data 5 Maggio 2020 Da In Fatti

La Sicilia riapre ai rientri ed è esodo autorizzato, in arrivo i primi 1500 solo per iniziare

Mille centocinquanta persone registrate al portale nelle prime ore dall’autorizzazione ai rientri in Sicilia ed altre 360 circa nel corso della notte. Sono quasi 1500 i siciliani che chiedono di tornare a ricongiungersi con la propria famiglia nell’isola. Si tratta solo della primissima ondata di rientri scattata con la formalizzazione dei permessi a tornare in Sicilia con l’inizio della Fase 2 dell’emergenza covid19

L’isola, in realtà, non è mai stata del tutto blindata. Chi deve tornare a casa può chiedere di farlo ed ieri il Presidente della regione ha manifestato la propria apertura progressiva anche all’aumento delle corse.

Nel dettaglio Musuemci ha chiesto il raddoppio delle corse aeree da e per la Sicilia e l’aumento di quelle navali sullo Stretto di Messina. Lo ha fatto con una nota inviata ai ministri dei Trasporti e della Salute,  per far fronte al considerevole aumento di traffico a seguito dell’avvio della “Fase 2”.

Nella missiva, il governatore ha manifestato la disponibilità a una integrazione del precedente decreto
interministeriale sulla mobilità. In particolare, si dovrebbe passare da due a quattro voli al giorno da Roma per Palermo e per Catania (e viceversa), mentre i collegamenti navali tra Sicilia e Calabria da cinque diventerebbero otto, in ogni direzione.

Musumeci ha chiesto anche che lo stato di necessità ricomprenda anche coloro che si ricongiungano alla famiglia o debbano rientrare alla propria residenza o domicilio.

Restano immutate le prescrizioni, già adottate dalla Regione, alle quali si devono attenere coloro che ritornano nell’Isola: registrazione sul portale web dedicato dell’assessorato della Salute (siciliacoronavirus.it), obbligo di isolamento in quarantena e, al termine del periodo, tampone rino-faringeo obbligatorio. Per quanto riguarda i passeggeri agli approdi a Messina, i controlli sanitari continueranno a essere assicurati dalla Regione, mentre per gli aeroporti di Palermo e Catania, la cui competenza è in capo all’Usmaf, Musumeci ne ha chiesto il rafforzamento

 

di redazione

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