Postato in data 21 Gennaio 2018 Da In Eventi

LA RAZZA E IL RAZZISMO CHE C’È IN OGNUNO DI NOI di Antonio Casa

 

 

Gli argomenti di cui si occupa il nostro giornale sono prevalentemente oggetto di approfondimento e di commento finalizzati alla riflessione dei nostri lettori. Questa scelta editoriale è apprezzata da tanti amici, vicini e lontani, che c’incoraggiano a perseguire la strada del giornalismo educato, costruttivo e non banale. Ecco perché ci fa sempre piacere ricevere e pubblicare le opinioni di tanti amici come quella del collega e concittadino Antonio Casa.

 

Sarebbe un errore circoscrivere a una battuta pre elettorale le considerazioni del candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrodestra, Attilio Fontana, sulla “razza bianca” minacciata dai flussi migratori.

Fontana è della Lega, che da ottobre scorso ha rinunciato la denominazione “Nord” per evitare rigidi riferimenti geografici e cercare di fare presa anche nell’elettorato del Sud, secondo la linea tracciata dal segretario Matteo Salvini. Anche se quest’ultimo non fa più da tempo battute su meridionali e “neri”, il problema rimane.

Ottant’anni dopo le basi ideologiche che diedero vita al nazismo e al genocidio di milioni di persone del popolo ebraico e zingaro, stiamo ancora a parlare di “razze” all’interno della specie umana.

Nei giorni scorsi, il quotidiano La Stampa ha pubblicato un interessante articolo, dal titolo: “Altro che razza bianca, in Italia siamo un cocktail genetico”. L’incipit ha messo subito chiaro l’argomento: “Siamo i più bastardi d’Europa”.

Un uomo è biologicamente simile a qualsiasi altro uomo per il 99,5%. Nel sangue degli italiani – forse, chissà, anche in quello di Fontana – scorrono geni provenienti dall’Anatolia, dal Corno d’Africa, dall’India e dal Medioriente. Una varietà che, parlando sempre di Dna, si trasforma in ricchezza.

Ma l’ex sindaco di Varese non è il solo a parlare a vanvera di razza e affini. In questi giorni, da Bruxelles è rimbalzata una notizia sconvolgente. Dal prossimo anno scolastico, nel cortile di un istituto per bambini sarà eretto un muro alto un metro e mezzo per separare le attività ludiche e ricreative degli alunni valloni da quelli fiamminghi, già vicini di casa.

Cosa dire, poi, dei nostri sprezzanti commenti verso una persona che conosciamo e che non ha la nostra stessa origine cittadina o, addirittura, del quartiere dove siamo cresciuti? Nel nostro piccolo siamo più o meno razzisti e neanche ce ne accorgiamo.

Antonio Casa

Etichette: , ,

Relativo a