Postato in data 17 Luglio 2020 Da In Società

LA FINESTRA SUL CORTILE di Paolo Caruso

Che il federal cazzaro verde e la figlia della lupa della Garbatella facciano il gioco sporco, cercando di abbattere quello che resta della politica intesa come “governance della polis”, è giustificabile solo come principio machiavellico in cui il fine giustifica i mezzi, infatti trattasi di un piano cinico e opportunistico messo in atto per il raggiungimento di un unico scopo, quello della spallata definitiva al governo Conte.

Il tanto peggio tanto meglio non è per nulla accettabile, e esula totalmente dai veri interessi degli italiani. In un momento di grave crisi economica, in una realtà sociale provata dalla pandemia, i partiti di governo e quelli dell’opposizione, pur nei rispettivi ambiti istituzionali, invece di cercare in maniera seria e costruttiva un confronto programmatico di ampio respiro, trovando una soluzione ai tanti problemi che assillano i cittadini per la rinascita e la ripresa socio economica del Paese, offrono uno spettacolo squallido e indecoroso di pura contrapposizione strumentale non ideologica.

E come spesso accade i nemici peggiori si trovano anche tra gli alleati, infatti all’interno della maggioranza il “Bomba” di Rignano, alla ricerca continua di visibilità e legato a certi ambienti imprenditoriali, cerca di mettere in difficoltà lo stesso esecutivo. E’ di questi giorni la disponibilità del Caimano a sostenere il governo ricreando le condizioni per il progetto mai sopito “renzusconi”, cioè rivitalizzare l’asse Renzi Berlusconi tanto amato e desiderato dagli imprenditori e dagli amici degli amici.

Lo stesso atteggiamento benevolo di parte del PD e del suo prode Prodi intorno alla beatificazione a senatore a vita del pluriprescritto di Arcore rendono evidente il clima che si respira all’interno della maggioranza di governo con i reduci della vecchia partitocrazia, riciclati, pronti a tessere trame più o meno velate, accordi, per rendere debole e facilmente ricattabile il governo dando così una spallata definitiva al presidente Conte.

Il presidente Giuseppe Conte, uomo di cultura, di provata onestà oltre che di capacità e competenza,in un paese privo di etica, in cui certa politica invece di tutelare gli interessi pubblici ha da sempre cercato di salvaguardare con leggi ad personam le lobby e quella imprenditoria dispensatrice di tangenti e quant’altro fosse necessario all’arricchimento e al consolidamento del potere. In queste condizioni di perenne instabilità, amplificata dalla cassa mediatica, in Europa gli amici del duo Meloni Salvini, nazionalisti e sovranisti, hanno vita facile e con il grido di “non un centesimo per gli italiani” rendono ancora più difficoltoso il raggiungimento del Recovery fund.

Dott. Paolo Caruso

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