Postato in data 18 Giugno 2020 Da In Spettacoli

ISOLA NELL’ISOLA, IL PREZZO SALATO DI ESSERE SICILIANI

Il post coronavirus e la ripresa dei voli aerei nazionali lascia a terra per certi versi gli aeroporti siciliani. La compagnia di bandiera “Alitalia” cancella i voli giornalieri da Trapani Birgi da e per Roma, lasciando un intero territorio a prevalente vocazione turistica privo di collegamenti con la capitale.

Lo stesso dicasi per l’aeroporto di Comiso, nodo essenziale dell’area ragusana. Altro aspetto invece riguarda i due maggiori aeroporti dell’isola, Palermo e Catania, che anche se potenziati per numero di voli risentono di un notevole incremento dei prezzi, con un aggravio considerevole in termini economici dei costi per i viaggiatori da e per l’isola (emigrati, turisti, studenti, ecc…).

La Sicilia così subisce un ulteriore danno per la sua crescita e paga lo scotto della sua marginalità geografica insieme alla mancanza di collegamenti veloci, (alta velocità ferroviaria, autostrade ecc..), una piaga sempre aperta, incancrenitasi in questo periodo post covid 19. Ai viaggiatori siciliani, penalizzati pesantemente rispetto al resto d’Italia, vengono chiesti ulteriori sacrifici da una politica dei trasporti fallimentare e da un sistema di voli aerei ristretto a poche compagnie (oggi tra l’altro con un numero limitatissimo di voli) che dettano le condizioni, gli aeroporti in cui atterrare, e il prezzo del biglietto, senza che vi sia una controparte in grado di intervenire sugli interessi esclusivamente economici delle aziende.

Si assiste così al comportamento sconsiderato di Alitalia che nonostante i tanti contributi pubblici elargiti per la sua sopravvivenza rende ancora più problematico il viaggio da e per la Sicilia. Questa è la vergogna di una classe politica inetta che negli anni ha tralasciato i veri interessi dei siciliani, trascurando l’ammodernamento della viabilità stradale e ferroviaria,privando della necessaria attenzione il trasporto aereo con le sue ricadute economiche.

Oggi che più decisa e pressante si è fatta la protesta dei siciliani di fronte alla cessazione o limitazione dei voli, e all’incremento delle tariffe, ecco riaccendersi i riflettori sul caro voli e sui collegamenti disagevoli tra la Sicilia e le diverse aree geografiche del Paese, e il riaffacciarsi delle vecchie esternazioni dei politici che ipocritamente con vaghe e spesso vane promesse cercano di riprendersi la scena.

Dott. Paolo Caruso

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