Postato in data 1 Dicembre 2021 Da In Eventi

CROLLO TORRE FARO AL PORTO DI POZZALLO,

Paoletta Susino (Segretaria PD Pozzallo) “Un triste epilogo che poteva essere evitato. Governo e sindaco litigano, ma sapevano entrambi del pericolo denunciato a marzo dal PD.”

 

La notizia del crollo di una delle due torri faro al Porto di Pozzallo, alla luce della certa e documentabile possibilità che il danno potesse essere evitato, lascia basiti e interdetti.

È, infatti, notizia ormai diffusa come questo ed altri pericoli fossero stati segnalati in aula all’ARS, durante la discussione della Legge finanziaria, dall’on. PD Nello Dipasquale, come pure la sua proposta
– emendamento bocciato dalla maggioranza che sostiene il Presidente Musumeci e successivo ordine del giorno approvato ma disatteso – di mettere a regime anche per i porti siciliani forme di sostegno fondate sulla equità e sulla uniformità, come già era avvenuto con la legge Ibla sui centri storici. Al vergognoso rifiuto perpetrato dal Governo regionale di prendere atto del pericolo e di intervenire prontamente va aggiunta poi – come se ciò non bastasse – la successiva esclusione del porto di Pozzallo dal finanziamento di 160 milioni di euro per l’ammodernamento dei porti siciliani.

Questo quadro di ingiustizie compiute ad opera del governo Musumeci – denunciate puntualmente dal partito democratico cittadino e provinciale – a noi sembra la chiara rappresentazione di una vera e propria operazione di sabotaggio nei confronti della città di Pozzallo, di fronte alla quale il suo sindaco, Roberto Ammatuna, che oggi alza la voce, è stato consapevole e strategico spettatore.

Fa sorridere e imbarazza allo stesso tempo il botta e risposta di reciproche accuse, innescatosi alla notizia del crollo della torre, tra l’assessore regionale Falcone e il sindaco di Pozzallo, tanto più che i due, solo pochi giorni fa, passeggiavano a braccetto sulle banchine dell’infrastruttura scambiandosi promesse e complimenti. Poco credibili entrambi.

Falcone piuttosto che puntare il dito sulle omissioni altrui, farebbe meglio a spiegare la propria negligenza, e quella del suo governo, che ha portato al crollo della torre, con conseguente paralisi dell’operatività del porto e dei suoi operatori, proprio nel giorno di quello che doveva essere un sopralluogo nella infrastruttura ed invece si è risolto in una mera ed inutile passerella.

Il sindaco, dal canto suo, si chieda invece dov’era quando Pozzallo veniva sabotata e perché non abbia anch’egli, insieme al Partito Democratico di cui ha fatto parte, alzato la voce quando serviva. E se proprio non ci riesce, faccia un bilancio di quanto avrebbe potuto e dovuto fare nei lunghi anni del suo governo a Palazzo La Pira e a Palazzo dei Normanni e spieghi anche ai pozzallesi perché dopo questi ulteriori quattro anni e mezzo di sindacatura, non è riuscito – al pari dei suoi vituperati predecessori – a dare a Pozzallo un progetto esecutivo per la messa in sicurezza del porto.

di Redazione

 

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