La corruzione rappresenta ormai il “modus vivendi” nella società italiana per potere operare in tutta tranquillità, arricchendosi sempre di piu’ all’ ombra di un potere grigio colluso tra politica, imprenditoria, e alti dirigenti pubblici.
La sua capillarità è un vero e proprio cancro che con le sue metastasi infiltra il tessuto economico sano del paese, rendendolo fragile e permeabile agli interesssi mafiosi e speculativi.
Finalmente dopo tanti anni di vane promesse e di ricette insensate, nel cosiddetto governo del cambiamento si assiste ad una inversione di tendenza, all’ approvazione del ddl anticorruzione prima vera manovra di un iter parlamentare piu’ lungo e piu’ impegnativo che porterà all’ abolizione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, a correttivi che accelerino l’ iter processuale (modalità di appello nel sistema francese, ricorso in cassazione ecc..) e a tutte quelle manovre necessarie che, come un mosaico, porteranno definitivamente a una riforma del processo penale piu’ vasta e complessa.
Paolo Caruso (PALERMO)