addio estate 2016

Postato in data 27 Settembre 2016 Da In Città

ADDIO ALL’ESTATE 2016

La festa di addio all’estate suggella definitivamente la fine della stagione estiva di Marina di Ragusa.Con sospiri di sollievo dei residenti, anche questa stagione è passata. Fare i bilanci è odioso ma necessario. Cominciamo dalla pista ciclabile/pedonale, oggetto di polemiche e di feroci confronti.

Non sarà perfetta, ma questo dipende dal contesto e niente si può fare, a meno di buttare giù la prima fila di case, soluzione non percorribile. La risposta di cittadine, cittadini e ospiti è stata entusiastica. La nuova via pedonale/ciclabile è stata percorsa da moltissime persone, magari non proprio rispettose delle regole, visto che spesso i pedoni invadevano tutte le corsie.

Pertanto, è da ritenere che l’iniziativa sia piaciuta, che esiste la richiesta di spazi più ampi da adibire ad isole pedonali e/o ciclabili, significa che ci si sta abituando a lasciare l’auto, a godere di luoghi non inquinati da rumori e da gas di scarico, che si tiene alla forma e alla salute, che si investe in uno stile di vita sano; alla luce dei fatti, questa iniziativa ‘imperfetta’ è stata promossa.

Anche il recupero delle aree verdi del lungomare Andrea Doria è stato apprezzato, anche se mi chiedo perché siano state utilizzate quelle piante che sono originarie del Brasile e non piante mediterranee di cui la nostra tradizione è piena: carrubi, arance amare e ulivi che, invece, sono stati opportunamente piantati nello spazio antistante a quella che una volta veniva chiamata ‘Spiaggia degli Americani’.

Di contro, il posizionamento delle bancarelle sul marciapiede lato mare del lungomare A. Doria è stato decisamente, come gli anni precedenti, inopportuno; ha creato confusione e calca in un luogo che è già abbastanza congestionato.

Il traffico in città risulta ancora troppo invasivo: gli accessi alla piazza Duca degli Abruzzi sono sempre occlusi da mezzi parcheggiati per i soliti ‘cinque minuti’ che diventano ore, le difficoltà per disabili, carrozzine con neonati e anche semplici pedoni sono considerevoli.

Le strade interne sono piastrellate di mezzi posteggiati dappertutto, anche agli angoli, sicché per imboccare una curva a 90° bisogna fare almeno due manovre. Insomma, anche quest’anno il problema del parcheggio selvaggio non ha trovato soluzioni; anche i bus navetta erano completamente vuoti, segno che ancora le persone non sono abituate ad utilizzare i parcheggi esterni.

Elemento di cambiamento è la presenza di turisti stranieri e di altre regioni italiane: questa estate abbiamo sentito parlare tante lingue, ancora in questo scorcio di settembre la spiaggia è discretamente popolata degli intenditori del mare, si sente parlare inglese, tedesco, francese… pertanto l’effetto Aeroporto funziona.

I turisti arrivano, ma dovremmo chiederci come vogliamo intrattenerli e trattenerli anche nella bassa stagione senza cedere alla tentazione di ‘spennarli’: proprio stamani ho incontrato in libreria una signora alla quale è stato chiesto l’importo di 23 € (ventitrè) per lettino e ombrellone in un lido completamente vuoto (sfido… con questi prezzi!).

L’offerta della ristorazione in genere è aumentata e si è diversificata, ma… non di solo pane…, quindi bisogna trovare nuove attrazioni o, meglio, nuovi intrattenimenti: ad esempio una rassegna cinematografica all’aperto potrebbe essere interessante, anche incontri di musica jazz, lirica… perché non organizzarli nella spiazzo della Rotonda?

E non solo musica pop imposta da locali che scambiano il progresso con diritto al rumore senza alcun rispetto per i timpani di residenti e passanti.

Un grazie all’iniziativa della libreria Ubik, che anche quest’anno ci ha regalato gli incontri con gli scrittori! E l’offerta culturale – lo constatiamo – è come sempre rarefatta e affidata solo all’iniziativa privata.

La mancanza di un’area verde e ristoratrice è un vulnus da colmare, in compenso non si comprende come sia gestita la fruizione degli spazi pubblici, visto che alcuni locali si allargano fino al punto da rendere inaccessibile la Piazza, soprattutto dalla parte di Via del Mare (non è potuta passare nemmeno la processione di preghiera, visto che lo spazio era stato requisito dai partecipanti ad una festa che si erano arrogati il diritto di eleggere lo spazio pubblico a ‘cosa loro’ e i vigili urbani non sapevano che fare), mentre altri posizionano i tavoli fin sul limitare degli scalini che accedono alla spiaggia e altri ancora – finalmente liberi dalla presenza della ‘ei fu’ Camperia, abbattuta fulmineamente in una mattinata di anni fa – debordano dai limiti stabiliti; cosicché lo spazio che la precedente amministrazione strombazzava essere stato recuperato a beneficio della fruizione dei cittadini è diventato quasi proprietà privata.

Sarebbe interessante conoscere le regole che sovraintendono alla fruizione del suolo pubblico, le aree previste e quelle realmente occupate…. anche questo sarebbe un esempio di legalità.

Sarebbe interessante conoscere i costi sostenuti per la raccolta rifiuti, pulizie straordinarie e della spiaggia e per l’erogazione dell’acqua delle docce, che viene sistematicamente sprecata non solo dai fruitori ma anche perché spesso i rubinetti non si chiudono e a niente valgono le segnalazioni.

Complessivamente, il controllo del territorio lascia molto a desiderare: esclusi i presidi della Piazza Duca e viciniori e gli accessi da via Benedetto Brin, non si vedeva una divisa nè sulla spiaggia, lasciata quindi agli abusi smodati di bagnanti diseducati, fumatori e fumatrici che gettavano le cicche dappertutto, palloni vaganti e pericolosi, nè nelle strade della cittadina, che diventavano campo di scorribande da parte di gruppi vocianti fino alle prime luci dell’alba, immediatamente sostituiti dal rumore dei camion di raccolta rifiuti già alle 6 del mattino; non si capisce, fra l’altro, perché nel ‘salotto’ di Ragusa si continui ad utilizzare questo sistema superato e non si passi alla raccolta porta a porta.

Il posizionamento dei display informativi, anche in lingua inglese, dà un’idea di efficienza e modernità, ma i comportamenti richiamati, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente e il conferimento dei rifiuti, sono ben lungi dall’essere adottati.

Conclusivamente, la stagione ha portato delle novità, ma non ha risolto i problemi atavici e strutturali che, a mio modesto parere, sono addebitabili ad una visione molto provinciale della gestione delle cose, sia dal punto di vista privato, sia da quello pubblico, che potrebbe osare di più.

Suggerimenti per la prossima stagione: non aspettare maggio 2017 per rifare il lifting dell’ultima ora ma cominciare da subito nelle scuole a sensibilizzare giovani e genitori al rispetto delle regole della civile convivenza, dell’uso virtuoso di spiagge e cassonetti, della opportunità di utilizzare meno l’auto privata e di servirsi dei mezzi navetta, di non inondare spiagge e strade di cicche… la prossima stagione comincia adesso.

Queste riflessioni non hanno la pretesa di essere esaustive. I suggerimenti e i punti di vista di lettrici e lettori saranno molto graditi.

Cecilia Tumino

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