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Postato in data 24 Maggio 2017 Da In Eventi

23 MAGGIO 1992: LA STRAGE DI CAPACI

Ragusa, 23 maggio 2017 – Art. 1 MDP ricorda la figura dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e degli agenti della Polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani a venticinque anni dalla strage di Capaci.Ricordarli è dovere di tutti.

Il giudice Falcone diceva che “la mafia non è affatto invincibile e che occorre, piuttosto, rendersi conto che si tratta di un fenomeno terribilmente serio e molto grave”.

 

Giovanni Falcone nel suo insegnamento affermava che  mafie e corruzione sono fattori negativi della produzione, in contrasto con il capitale pulito e il lavoro onesto.

Molte regioni italiane soffrono un deficit di sviluppo perché c’è il giogo della criminalità organizzata. Le mafie e i corrotti ci mettono le mani in tasca e frustrano il diritto della collettività a uno sviluppo sano e ben distribuito.

Questa impostazione deve essere rilanciata con una riflessione forte e visibile.

Essa serve a rintuzzare la narrazione dell’indistinto “diritto alla sicurezza”, brandito dalla destra, che fatalmente diventa il pretesto dei forti per farsi giustizia sommaria contro i deboli.

E serve anche a riflettere su scelte legislative e applicative che finiscono spesso per privilegiare il reato di strada e il delitto teatrale e lasciano nell’ombra dell’impunità i reati dei colletti bianchi e quelli dei potentati economici.

Essa deve quindi essere accompagnata dalla declinazione di alcuni specifici canali applicativi.

Sebbene la legislazione italiana sul contrasto patrimoniale alle mafie sia molto avanzata, le scelte future che si faranno su taluni specifici terreni di contrasto di mafie e corruzione riveleranno la saldezza dell’ancoraggio e la volontà del recupero della strada perduta.

La Redazione

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